Te lo dico subito: diventare un “genitore coach” non è per deboli di cuore.
È come salire su una giostra che, all’improvviso, comincia a girare più veloce del previsto.
Un momento ti senti il genitore migliore del mondo…
Il momento dopo ti chiedi se hai sbagliato tutto.
Quando mio figlio ha iniziato a fare sport agonistico, ero entusiasta.
Carico a mille!
Sognavo di vederlo brillare, superare i suoi limiti, vincere tornei… anche il torneo di biliardino del bar, se serviva.
Pensavo che motivarlo fosse facile: bastava spronarlo un po’, come si fa con un cane che aspetta il biscotto dopo aver eseguito il comando.
Errore clamoroso.
Il Discorsone Motivazionale (e la Batteria Scarica)
Ricordo ancora quella partita complicata.
Lui, abbattuto, con la faccia di chi ha appena perso il telecomando il giorno della finale dei mondiali.
Io, pronto con il mio miglior discorso da motivatore:
“Dai, non è successo niente! Devi dare di più, devi migliorare!”
Mi sentivo carico, convinto di trasmettergli forza.
Ma mentre parlavo… vedevo i suoi occhi spegnersi.
Come la batteria che si scarica all’improvviso durante una chiamata importante.
Si era disconnesso da me.
Quello è stato il mio campanello d’allarme.
La Motivazione non si Spinge, si Accende
Quel giorno ho capito: non puoi motivare qualcuno spingendolo.
La vera motivazione deve nascere da dentro.
Come quella fame che ti sveglia alle due di notte e ti fa aprire il frigorifero.
Se spingi troppo, senza ascoltare davvero cosa desidera tuo figlio, rischi solo di allontanarlo.
Di farlo scappare lontano, fino alla Luna (o giù di lì).
La svolta?
Non frasi da coach urlante.
Non consigli a raffica.
Solo una cosa: domande, ascolto e presenza vera.
Appendere la Divisa da Direttore Tecnico
Così ho deciso di cambiare.
Di lasciare perdere il ruolo di direttore tecnico e diventare il suo primo tifoso.
Adesso preferisco domandargli:
“Cos’è che ti ha fatto arrabbiare oggi?”
piuttosto che bacchettarlo con:
“Perché non hai giocato meglio?”
Ed è incredibile la differenza che ha fatto.
Il nostro rapporto è diventato più forte.
Lui ha ritrovato entusiasmo.
Io ho ritrovato la gioia di vederlo crescere nella sua direzione, non nella mia.
Il Viaggio Più Bello: Da Genitore a Coach
Oggi voglio aiutare altri genitori a vivere la stessa trasformazione.
Perché davvero, non c’è niente di più bello che accompagnare tuo figlio senza pressioni.
Solo con passione, fiducia e amore vero.
Per questo ho creato il percorso
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